L'ultimo grido e' l'usura lampo: prendi il denaro in prestito al
mattino, lo restituisci la sera con i suoi bravi interessi. Salati.
Costa caro ma riesci a tenere aperta la bottega - a pagare i
fornitori, una bolletta, la riparazione di un macchinario - e
all'ora di chiusura saldi il debito con l'incasso del giorno. Gli
avvoltoi si presentano all'alba con la cifra che ti permette di
mettere sul banco qualcosa da vendere e ritornano quando i clienti
del negozio hanno dato un po' d'ossigeno al registratore di cassa.
Il prestito salvavita costa il 10% al giorno, che in una settimana
fa 70, in un mese 300 e in un anno 3650%. Le cifre non sono enormi,
la media e' mille euro: all'imbrunire lo strozzino ne pretende
millecento. I casi si moltiplicano, soprattutto nel Napoletano, in
provincia di Caserta e nel resto del Sud. Ma il centro e il Nord
non sono immuni dal contagio. "Il prestito a usura e' come un
virus - spiega Marco Venturi, presidente di Confesercenti, che ha
presentato la sua ultima indagine sul tema ieri -. E' capace di
mutare, adeguandosi alle nuove condizioni", e la grande crisi e'
il terreno di coltura ideale per questa infezione che, come i virus
peggiori, si diffonde rapidamente e spesso risulta letale. "Il
prestito in giornata e' lo specchio delle difficolta' di migliaia
di piccole e medie imprese italiane. L'anno scorso 15mila aziende
hanno chiuso per debiti con gli usurai", dice Venturi. Soldi ne
girano parecchi: il giro d'affari e' stimato in 15 miliardi di euro
l'anno, l'indebitamento in Italia e' di circa 5 miliardi. Sos
impresa, lo sportello che Confesercenti ha messo in piedi per
studiare e combattere i cravattari, parla di epidemia. Nel 2008
aveva ricevuto 1200 richieste d'aiuto, quest'anno ha gia' raggiunto
quota tremila. "E' solo la punta di un iceberg" commenta Lino
Busa', responsabile degli sportelli. Che ha costruito un identikit
dell'usurato-tipo: ha tra i 48 e i 55 anni, nella meta' dei casi e'
commerciante, spesso (30%) imprenditore, piu' di rado - circa un
caso su dieci - lavoratore dipendente o pensionato. Al prestito in
giornata fanno ricorso soprattutto ristoranti, negozi di
abbigliamento, ambulanti, rivendite di alimentari. Il virus ha un
suo decorso preciso. "Il rapporto con il cravattaro, in media,
dura tre anni dal giorno in cui il cliente-vittima mette in tasca
il primo prestito. Il primo anno di solito chi ha ricevuto il
denaro riesce a pagare le rate. Chiede denaro ad amici e parenti
oppure un piccolo finanziamento. Si arrangia, ma ce la fa". Il
secondo anno e' piu' duro. E' quello in cui ci si rivolge a un
secondo usuraio per pagare il primo. In cambio di un sollievo
temporaneo raddoppiano le rate da pagare, l'insistenza degli
strozzini, l'angoscia di non farcela. Arrivati al terzo anno non ci
sono che due alternative. Busa': "Puoi collaborare con la
criminalita' organizzata custodendo droga o partecipando a truffe
alle assicurazioni. Oppure chiudi". Per trovarsi senza lavoro, a
cinquant'anni, su un mercato non proprio ricco di opportunita'.
Caso per caso, i tempi cambiano di poco: qualche settimana in piu'
o in meno a seconda del tipo di usuraio che ti trovi di fronte.
"C'e' l'usura dei quartieri. Prospera nelle grandi citta' del
Mezzogiorno e fa attenzione a non stringere troppo il cappio -
spiega Busa' -. Punta a incassare un po' meno ma a farlo con
continuita', negli anni". Poi c'e' l'usura in giacca, gente senza
scrupoli che cerca di darsi un tono da professionista finanziario:
usano societa' piu' o meno posticce, e hanno entrature nel giro
delle aste fallimentari per individuare le prede. "La mettono
subito giu' dura: lo scopo non e' solo riprendere il denaro
prestato e gli interessi ma impossessarsi dei beni della sua
vittima". Infine, c'e' l'usura della criminalita' organizzata.
"Negli ultimi anni mafia e ndrangheta preferiscono lo strozzo
all'estorsione". Il risultato e' lo stesso ma i rischi sono molto
ridotti. Sostiene Busa' che questo cambio di passo ha a che fare
con la legge italiana: "Le pene per usura sono molto blande. Se ti
va male patteggi e te la cavi con otto-nove mesi, ma con un buon
avvocato riesci quasi sempre a tirarla per le lunghe fino alla
prescrizione". Nel giro il denaro per pagare i migliori studi
legali non manca: la crisi e' solo l'ultimo business dalle uova
d'oro. LA CONFESERCENTI "I metodi degli strozzini sono come i
virus: si adattano ai cambiamenti".
Fonte: LA STAMPA - Autore: SODANO MARCO
Pubblicazione: [05-08-2009, STAMPA, NAZIONALE, pag.18]
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